Una bufera sui binari

La neve di Burian ha causato disagi tra i pendolari di tutto il paese, mettendo in luce la disorganizzazione delle Ferrovie.

I treni in ritardo non sono una novità per chi viaggia, ormai abituato a subire i disagi provocati dalle ferrovie. Questa volta però la causa non è il classico sciopero o una cattiva organizzazione: è Burian, un vento originario della pianura sarmatica, a ovest dei monti Urali. Spesso accompagnato da forti bufere di neve, ha deciso in questi giorni di abbattersi sull'Italia e non solo.

Come spesso accade, le perturbazioni climatiche causano problemi nella gestione del traffico ferroviario e Burian non ha fatto eccezione. Anticipato da un’ondata di maltempo che ha portato temporali e nevicate da nord a sud durante la settimana, il gelo siberiano ha colpito nel weekend, abbassando le temperature in tutto il paese e imbiancando diverse città. Lunedì Roma si è svegliata ricoperta da oltre 3 centimetri di neve, mentre a Napoli non vedevano una nevicata come quella di domenica da oltre mezzo secolo.


La circolazione ferroviaria, come prevedibile, è andata in tilt. È già passato alla storia l'Intercity Ic 794, partito la domenica sera da Reggio Calabria e arrivato a Torino 27 ore dopo. Nel frattempo in stazione centrale a Milano i tabelloni segnalavano ritardi da record: un treno atteso da Roma è arrivato 510 minuti dopo l’orario previsto. È andata meglio ai passeggeri del Frecciarossa 9518, che hanno aspettato 'solo’ 6 ore alla stazione Tiburtina della capitale per salire a bordo del loro treno. Ma i disagi peggiori sono toccati ai pendolari, a coloro che cioè non viaggiano sull’alta velocità, che si sono visti cancellati da Trenitalia il 20% dei treni a lunga percorrenza e il 70% di quelli regionali.




Fermo restando che non era possibile fermare Burian, si poteva almeno cercare di limitarne i danni. Di chi è la responsabilità di questi disagi? Maurizio Gentile, amministratore delegato della Rete Ferroviaria Italiana al Corriere della Sera ha dato la colpa alle previsioni meteo sbagliate: "La nevicata attesa su Roma era debole. Siti qualificati stimavano 3 centimetri al suolo con esaurimento del fenomeno alle 7 del mattino". L'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Renato Mazzoncini invece in un’intervista rilasciata a Repubblica ha ammesso le responsabilità della società.

« Sono stati commessi degli errori che non ripeteremo. E dobbiamo delle scuse ai passeggeri. Quando uno sta sette ore in treno c'è poco da dire, bisogna solo scusarsi e attrezzarsi per fare sì che non accada più». Renato Mazzoncini, a.d. di Ferrovie dello Stato

Ferrovie dello Stato avrà presto l'occasione di farsi perdonare. Il 21 marzo infatti è previsto Burian bis, pronto a portare la neve sulla primavera.