2015 | Le bandiere non muoiono mai

L'anno dello sport, dall'addio a Marulla alle ambizioni del Crotone

Il Crotone che punta la serie A e fa sognare i suoi tifosi e le altre calabresi che sognano di rientrare nel calcio che conta. È quello che ci lascia, sul piano squisitamente sportivo, un 2015 segnato dall'addio – fulmineo come uno dei suoi gol – di Gigi Marulla. Il centravanti se n’è andato in un pomeriggio d’estate, lasciando sgomenta una città intera che lo ha amato come calciatore e come uomo. Un tocco triste a spezzare dodici mesi nei quali la Reggina è caduta e poi rinata. Dopo i fasti delle stagioni in serie A naviga nelle acque agitate della serie D. Un anno di ambizioni (quelle della Tonno Callipo) e di belle affermazioni extracalcistiche come la medaglia d’oro del reggino Barillà negli Europei del tiro a volo. Il 2016, invece, potrebbe portate un calabrese sulla vetta del calcio mondiale. Vedremo.

1. Il calcio piange Gigi Marulla 

L'omaggio dei cinquecento tifosi a Gigi Marulla, prematuramente scomparso lo scorso 19 luglio a causa di un infarto, è una delle immagini che più resteranno impresse in questo 2015 per il calcio e il movimento sportivo calabrese. Valori e senso di appartenenza ai colori e alla città di Cosenza si fondono nella storia umana e sportiva di Marulla, protagonista assoluto con la maglia dei Lupi per undici stagioni tra gli anni ’80 e ’90. Il bomber, celebrato dai suoi tifosi e dagli appassionati di questo sport allo stadio San Vito, è il simbolo di uno sport sempre più orfano di bandiere e di punti di riferimento. Lo stesso stadio, adesso, porta il suo nome. E i tifosi del Cosenza si muovono per dedicare anche una statua all’idolo rossoblù, a testimonianza di un legame che era ed è molto più che sportivo. Marulla, una volta appese le scarpe al chiodo, era entrato nel mito. Grazie ai suoi gol e allo specialissimo rapporto con la città. Il più amato tra i bomber che, in oltre un secolo di storia, hanno vestito la casacca del Cosenza Calcio.

2. Il sogno del Crotone 

In Serie B il Crotone di Ivan Juric ha concluso l'anno con un’altra vittoria esterna ed è saldamente al secondo posto in classifica. I rossoblù, da sorpresa della competizione cadetta, sono diventati nel giro di poco tempo "certezza" e adesso si giocano il primato con il blasonato Cagliari, corazzata costruita per tornare subito nella massima serie. Un anno solare da incorniciare per gli Squali: dopo la salvezza ottenuta nella precedente stagione con l’allenatore Massimo Drago, il Crotone, trascinato dal bomber croato Ante Budimir e da una difesa di ferro, può sognare davvero il grande salto nella massima serie. Per i pitagorici il nuovo anno inizia sotto i migliori auspici. E peccato che, per un pelo, sia sfumata la qualificazione in Coppa Italia in casa del Milan. Un 3-1 che ha lasciato in bocca un gusto dolce e amaro insieme. Amaro per una sconfitta immeritata. Dolce per lo spettacolo offerto sugli spalti dai tifosi pitagorici.

3. Il trionfo del Cosenza in Coppa Italia 

Nessuno, in Calabria, aveva mai portato a casa una coppa nazionale. C'è riuscito il Cosenza, battendo il Como anche nella gara di ritorno (per 1-0; in Lombardia il successo era stato ancora più tondo: 4-1) della finale di Coppa Italia di Lega Pro. La data da cerchiare in rosso nel 2015 dello sport calabrese è il 22 aprile. Novemila tifosi rossoblù sugli spalti e una gara controllata per novanta minuti. Quello che serviva agli uomini dell’allenatore Roselli per arrivare in fondo a una lunga cavalcata iniziata in autunno. Aprile è un momento magico per il Cosenza, che non perde da quasi tre mesi ed esprime, forse, il gioco più convincente dell’intera Lega Pro. La città esplode di gioia per un successo che arriva nell’anno successivo alle celebrazioni per il centenario.

4. Caduta e rinascita degli amaranto 

La Reggina, dopo nove anni di Serie A e tre anni di campionato cadetto, ha affrontato – tra il 2014 e il 2015 – il durissimo girone di Lega Pro in una situazione di classifica gravata da deferimenti e punti di penalizzazione. Gli amaranto, nonostante le difficoltà economiche e i valzer in panchina, sotto la guida del veterano Giacomo Tedesco, sono riusciti a conquistare in primavera la salvezza, aggiudicandosi i play out nel doppio confronto contro i rivali del Messina. Una soddisfazione puramente sportiva: il risultato ottenuto, infatti, sarà ribaltato da eventi esterni a quelli avvenuti nel rettangolo di gioco. Dopo mesi di trattative, con l'ipotesi di una cordata di australiani pronta rilevare la società, e i "viaggi della speranza" a Roma per trovare una soluzione utile a iscrivere la squadra al campionato di Lega Pro, la Reggina Calcio non si iscriverà ad alcun campionato e quanto sancito il 31 maggio allo stadio San Filippo dal risultato sportivo viene spazzato via dalle sentenze: i peloritani vengono così ripescati tra i professionisti, mentre nella competizione di Serie D nasce una nuova compagine calcistica: l’Asd Reggio Calabria. La nuova avventura vede protagonisti Mimmo Praticò e Gabriele Martino, rispettivamente nelle vesti di presidente e direttore sportivo, i quali affidano la guida tecnica della nuova squadra a un grande ex, già giocatore e allenatore della Reggina, Ciccio Cozza.

5. Le ambizioni della Tonno Callipo 

Termina l'anno solare in testa al campionato di volley maschile A2 la Tonno Callipo di Vibo Valentia, dopo aver arricchito il suo palmares con la conquista, dopo dodici anni, della seconda coppa Italia di categoria. Una vittoria costruita in rimonta con forza di volontà e caparbietà. Non può essere che la finale contro Potenza Picena, giocata fino all’ultimo respiro, il momento più significativo ed esaltante del 2015 firmato Tonno Callipo.

6. La palla a spicchi infiamma lo Stretto 

Lontana della vetta e dalle aspettative di classifica la Viola Reggio Calabria. Un anno in chiaroscuro per il club neroarancio. Un finale di stagione esaltante e un avvio, nella rinnovata serie A2, tutto in salita. In riva allo Stretto sono arrivati giocatori del calibro di Austin Freeman, ma la squadra di coach Benedetto non è ancora riuscita a "ripagare" sul parquet il ritrovato entusiasmo della propria tifoseria. Tre le cartoline dell'anno della Viola: lo sfogo in conferenza del presidente Branca, dopo il ko interno contro Latina, l’esonero solo temporaneo di Benedetto, affiancato poi da Kim Hughes e, soprattutto, il record di spettatori al PalaCalafiore registrato a gennaio nel match contro Treviso, con oltre 5mila supporters presenti.

7. Il bronzo di Barillà e la corsa di Infantino 

Non solo sport di squadra. In questo anno, la Calabria si è distinta nei giochi europei di Baku, grazie alla medaglia di bronzo del veterano del tiro al volo, Antonino Barillà, giunto terzo nel double trap. La nostra regione potrebbe tornare "protagonista" già il prossimo febbraio, con la candidatura - maturata nel corso di quest'anno dopo gli scandali e le accuse di corruzione piovute addosso a Joseph Blatter - al vertice della Fifa del dirigente svizzero di origini calabresi, Gianni Infantino. Il segretario generale della Uefa, braccio destro di Michel Platini, potrebbe quindi diventare presidente della federazione internazionale del calcio. In lizza ci sono cinque candidati, ma la lotta potrebbe riguardare solo lo stesso Infantino e lo sceicco Salman Bin Ibrahim Al-Khalifa, i veri favoriti.

(testi a cura di Gianni Pellicanò)